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Le Ali



168 Pagine inedite attraverso un fantasioso romanzo(Seconda ristampa)



Le Ali - Romanzo Filosofia & Fantascienza

Il racconto, la storia, la paura,
la solitudine, la ricerca di se stesso
e della verità in un mondo
fuori dal tempo.

di Massimiliano Cerrone
Blog Editoria









Introduzione


Prodotto di un procedimento a noi superiore, siamo tutti frammenti, schegge dalle proporzioni microscopiche in un mondo macroscopico, infinito. In questo mondo infinito, in continua espansione, niente è fine e niente è inizio. Come un tunnel che nessuno ha mai costruito, quella che potrebbe essere la fine, può essere anche l’inizio, quello che conta è come lo si percorre. Così la vita come la morte seguono lo stesso percorso, quello che cambia è solo il punto di vista. Nell’ignoranza di ciò che non capiamo, abbiamo creato i miti, sui miti abbiamo costruito nazioni e sulle nazioni abbiamo creato leggende. Infinite storie, hanno colorato piccole schegge, che si sono unite ad altre formando frammenti sempre più grandi. Come i pezzi di un puzzle dalle proporzioni cosmiche, il disegno finale ci è sconosciuto. Colori come il bianco e il nero hanno e continuano a tingere questi frammenti, bene e male, hanno preso possesso di spazi in cui annidare.Il messaggio nella bottiglia non è altro che l’ultimo frammento che attraversa il tempo portando con se, per chi lo leggerà, il verdetto finale, l’appello finale. Se dobbiamo essere gli artefici della nostra fine, facciamolo almeno con la consapevolezza del giudizio e con la coscienza del bianco e del nero. Tutto quello che fu scritto, non deve essere, non può essere, solo un buon inizio, ma un giusto cammino. Oggi, purtroppo abbiamo perso il giusto percorso e colori meno vivaci continuano a tingere i frammenti. Perché inviare un messaggio di pace nello spazio se non riusciamo a recepirlo sulla terra?Se vogliamo invece, essere gli artefici della nostra fine, lasceremo che il nero ricopra indisturbato ogni cosa e il solo messaggio che tramanderemo, sarà quello della nostra fine nella piena ignoranza, senza aver saputo dare il giusto valore al senso della vita, al perché esistiamo. Cercare di migliorare è un diritto, un dovere che è intrinseco alla nostra natura, ma farlo sulle sofferenze altrui è un diritto che non ci spetta. Perché cerchiamo altre forme di vita, se siamo consapevoli che il nostro agire non può che essere visto e giudicato come dannoso e controproducente? Non dovremmo temere di “non trovare nessuno” la fuori, dovremmo invece temere il contrario, poiché potremmo essere giudicati per le nostre azioni. In un mondo dove la libertà è diventata merce di scambio, in un mondo dove la giustizia e uguaglianza sono effimere chimere, dovremmo temere il giudizio e non cercarlo a tutti i costi. In un mondo dove l’armonia è la chiave della vita, abbiamo scelto di suonare le note sbagliate. In un mondo dove tutto ha un senso, facciamo cose che non lo hanno. In un mondo, dove tutto o quasi ci è concesso, abbiamo scelto l’autodistruzione e la solitudine.

Le Ali...In un mondo dove tutto ha un senso.

Buona Lettura.
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BuerCaim

Quante volte è capitato di sentire la frase “combattere per un ideale”? Nei film, nelle storie narrate sui libri, nella vita odierna, insomma, molte volte. Ogni eroe combatte per un ideale, il grande mito, l’eterna battaglia tra il bene e il male e molte altre cose ancora. Ora però dobbiamo analizzare questa frase nel dettaglio, ovvero... Il fine è nobile, ovvero che non causa danno e sofferenze a nessuno; “combattere per un ideale” assume un tipo di significato e guarda caso, non implica necessariamente conflitti armati e guarda caso, non interessa a nessuno, tranne che al vero eroe, poiché rende poco, economicamente parlando. Il fine è nobile, ma per raggiungerlo, il termine “combattere” assume un significato più sinistro, di tipo armato. A questo punto il fine non è più nobile, quindi la frase “combattere per un ideale” non è che una scusa per nascondere i reali interessi. Ultimo caso. Il fine non è nobile, quindi di conseguenza la frase “combattere per un ideale” non è che uno